
Torino Liberty: il caso delle “Ville Maledette”
Chi conosce un po’ il capoluogo piemontese, avrà già sentito parlare della Torino Liberty, quel pezzo di storia che ritroviamo in architetture sparse per la città. Le arti decorative qui danno il meglio di sé, lasciando in eredità un patrimonio unico, che ancora oggi, attrae curiosi e turisti.
La Torino Liberty, però, porta con sé anche qualcosa di oscuro. La città, d’altronde è anche famosa per la sua magia, e infatti, proprio all’ombra della mole troviamo le tre Ville Maledette.
Sulle orme della Torino Liberty
La Torino Liberty nasce nel 1902, con l’arrivo in città dell’Esposizione Internazionale di Arte Decorativa Moderna. Una cerchia stretta di architetti diede il via alla costruzione di residenze in questo stile destinate alla borghesia presente in città. La stagione del Liberty, a Torino, è ampiamente influenzata dall’Art Nouveau internazionale.

Le prime due residenze realizzate con questo stile furono le ville di Fleur e Scott di Pietro Fenoglio. Troviamo, poi, edifici realizzati in stile Liberty, anche in zona San Paolo, Crocetta, Barriera di Francia e nell’area pre-collinare della città. I protagonisti della fioritura della Torino Liberty sono: Giovanni Battista Benazzo, Enrico Bonelli, Enrico Bonicelli, Eugenio Mollino e Giovanni Gripodo.
Il caso delle tre Ville Maledette
La Torino Liberty è famosa non solo per le sue eleganti e decorate architetture, ma anche per il suo lato più esoterico. Nella città famosa per essere incrocio tra magia bianca e magia nera, nasce la leggenda delle tre Ville Maledette. Tutte e tre sono accomunate dallo stesso stile architettonico e tutte e tre nascondono una vicenda oscura.
La Villa del Bambino urlante
La prima abitazione incriminata è Villa Scott, anche detta “Villa del Bambino Urlante”. Fu il primo edificio in stile Liberty ad essere costruito in città e si trova in corso Giovanni Lanza 57. Utilizzata anche come set cinematografico per il film “Profondo Rosso” di Dario Argento, da cui ha preso poi il suo bizzarro soprannome.

Dopo che Alfonso Scott, proprietario della Villa, morì, la proprietà passo in mano alle suore del collegio femminile. La pianta della casa è molto complessa, ricca di dettagli architettonici e di decorazioni floreali. Lo stile richiama sia il Liberty che il barocco. Durante le riprese del capolavoro cinematografico di Dario Argento, venne pagato alle suore e alle loro ospiti, un soggiorno a Rimini, per poter utilizzare la casa per girare.
Palazzo della Vittoria
La seconda villa Maledetta della Torino Liberty è, invece, Palazzo della Vittoria, situato in corso Francia 23, non lontano dal centro storico. Stile liberty e stile medievale che si incontrano, creando un equilibrio architettonico perfetto. Bellissimi i due draghi rampanti posizionati ai lati dell’entrata. Il suo aspetto un po’ sinistro aveva “spaventato” i torinesi già nell’anno della sua creazione: il 1920.

Ciò che gli costo il nome di Villa Maledetta furono due episodi consumatisi all’interno dell’edificio. Il primo riguarda la storia dell’architetto che lo progettò, Giovanni Battista Carrera, che non riuscì a ultimarlo a causa della sua improvvisa e misteriosa morte. Il secondo, riguarda il committente, che pochi mesi dopo si suicidò. Strano vero?

Anche Palazzo della Vittoria è stato scelto come set cinematografico horror. Qui hanno girato “La maschera etrusca” di Ted Nicolau, pellicola del 2007.
La Villa di corso re Umberto
Infine, abbiamo la Villa di corso Re Umberto, conosciuta per una tragedia che ha sconvolto il mondo intero. L’11 aprile 1987, in questo edificio moriva Primo Levi. Pare si sia suicidato lanciandosi dalla tromba delle scale, a soli 68 anni.

Furono fatte diverse ipotesi sull’accaduto, dalla più consolidata riguardante il suicidio, dovuta ad una depressione post traumatica da campi di concentramento, a quella di un incidente da malore. Il cardiologo David Mendel disse che, secondo lui, la caduta fu causata da un malore derivante dall’assunzione di psicofarmaci, legati sempre alla depressione.
La Torino Liberty ha anche questo lato nascosto, alimentato negli anni da credenze, storie horror e pensieri esoterici. Tutto contribuisce a creare ancora più fascino e mistero intorno ad una città che ha davvero tanto da offrire.
6 Comments
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Rebecca
Vivendo a Torino sapevo dell’esistenza di questi tre bellissimi edifici ma ignoravo completamente la loro storia e devo dire che mi ha appassionata molto! Bell’articolo, davvero interessante!
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selvaggia Capizzi
Ho visto tante volte Torino e non sapevo assolutamente nulla di tutto ciò, quando riaprono le regioni vado subito
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Maria Domenica Depalo
Il lato oscuro e ricco di mistero di Torino mi ha sempre affascinata. Leggere delle tre ville poi mi ha appassionata ancora più al capoluogo piemontese scisso tra modernità e oscurità.
Maria Domenica -
Valentina
Quando ho visto la villa l’ho riconosciuta subito, ho visto quel film diverse volte. Sapevo del discorso di Torino come città esoterica, legata al famoso triangolo della magia che la unisce a Lione e Praga. Le ville sono molto belle e interessanti, e secondo me a Torino si trova parecchio materiale esoterico.
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Fra
Davvero molto belle
Lo stile liberty è impegnativo
Adeguato per contesti signorili